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17.07.2023
aggiornato l’ultima volta il 18.10.2024

Strategia in materia di banda ultra larga: la fibra ottica dovrà essere sostenuta economicamente

Anche là dove il potenziamento della rete non è conveniente per gli operatori, si dovrà garantire un’infrastruttura Internet moderna. In risposta a un postulato in merito del Consiglio nazionale, il Consiglio federale ha elaborato una «strategia in materia di banda ultra larga» che prevede l’uso di sovvenzioni per il potenziamento della fibra ottica. La relazione si basa su un parere di esperti del rinomato WIK (Istituto scientifico per l’infrastruttura e i servizi di comunicazione) e individua diverse opzioni per il finanziamento e l’attuazione del programma d’incentivazione.

Negli ultimi 20 anni è cresciuto enormemente il ricorso a Internet. E con l’avanzare della digitalizzazione e il maggiore impiego di applicazioni come i servizi cloud, l’intelligenza artificiale o la realtà virtuale continuerà a crescere la domanda di elevate larghezze di banda Internet.

Già oltre l’80% delle unità d’uso (abitazioni, negozi ecc.) in Svizzera ha un collegamento Internet che consente velocità pari a minimo 1 Gbit/s. Tuttavia questo non significa che nell’80% di tutti gli edifici è possibile almeno 1 Gbit/s. L’80% delle unità d’uso è distribuito su appena il 48% di tutti gli edifici. Ciò significa che per dotare di 1 Gbit/s il restante 20% di tutte le unità d’uso occorre collegare ancora il 52% di tutti gli edifici.

Le zone rurali sono svantaggiate

Le zone in cui le abitazioni e i negozi non sono collegati a una rete a banda larga performante corrono il rischio di rimanere indietro nel corso della digitalizzazione. Non sarebbero attraenti né come luogo in cui vivere né come sede aziendale. Queste zone hanno bisogno che gli operatori di rete provvedano a un potenziamento della propria rete.

Si riscontra il seguente problema: gli operatori di rete potenziano la loro rete soltanto là dove tale operazione risulta redditizia. Spesso questo non è il caso delle aree scarsamente popolate, in quanto possono essere collegate meno unità d’uso e, quindi, si possono vendere meno collegamenti. Per questo motivo, il Consiglio federale prevede un programma d’incentivazione volto a consentire il potenziamento della rete anche in zone non redditizie e a prevenire il divario digitale tra città e campagna.

Il programma d’incentivazione in dettaglio

Il programma d’incentivazione della Confederazione dovrà supportare il potenziamento della rete là dove è dimostrato che gli investimenti privati non sono redditizi e non è ancora disponibile una velocità Internet pari a minimo 1 Gbit/s. Il potenziamento della rete dovrà essere realizzato quanto più possibile con la fibra ottica (topologia di rete P2P). Vengono cofinanziate soltanto le cosiddette infrastrutture passive (condotte per cavi, fibre ottiche ecc; layer 1 nel modello OSI).

Affinché il programma d’incentivazione non soppianti gli investimenti privati da parte degli operatori di rete, si dovrà accertare tramite una procedura di esplorazione del mercato quali sono le zone che hanno diritto all’incentivazione.

1,4 mia. di franchi di sovvenzioni

Gli investimenti necessari per il potenziamento in tutta la Svizzera a 1 Gbit/s dipendono dallo standard di potenziamento applicato. Secondo il Consiglio federale, la rete dovrà essere potenziata con il modello monofibra P2P. Al contrario della topologia di rete P2MP, nel modello P2P ogni cliente riceve una propria fibra ottica che arriva dalla centrale di collegamento (PoP) all’abitazione.

Rispetto al modello di monofibra P2MP, per quello P2P occorrono 400 mio. di franchi in più, ma soltanto in questo modo è possibile garantire una concorrenza leale tra i provider. Nella sua relazione, la Confederazione si riferisce anche alla relativa controversia sulla fibra ottica tra Swisscom e Init7 e il procedimento COMCO in corso.

Il modello 4 fibre prevede che la centrale di collegamento debba portare 4 fibre ottiche a ogni cliente. In questo modo, hanno accesso al cliente contemporaneamente 4 provider. Nel modello monofibra soltanto un provider ha accesso al cliente, ma la fibra può essere commutata nella centrale di collegamento da un provider all’altro. Resta pertanto garantita la concorrenza tra i provider. Poiché gli investimenti necessari e quindi anche l’ammontare delle sovvenzioni che occorrono sono molto più bassi nel modello monofibra rispetto a quello 4 fibre, il Consiglio federale è chiaramente a favore del modello monofibra. Non sarebbero giustificabili le ulteriori sovvenzioni necessarie di circa 2,4 mia. di franchi per il modello 4 fibre.

Totale degli investimenti necessari e percentuale delle sovvenzioni necessarie per ogni scenario di potenziamento; fonte: «Rapporto sulla strategia della Confederazione in materia di banda ultra larga»

Non è ancora chiaro chi pagherà

Il Consiglio federale vede varie opzioni di finanziamento per il programma d’incentivazione. In primo piano troviamo i contributi del bilancio federale ordinario e gli introiti non inseriti a bilancio delle concessioni per la telefonia mobile.

I diritti per le frequenze della telefonia mobile sono venduti in asta. I ricavi vanno a favore della Confederazione. I ricavi delle ultime aste nel 2012 e 2019 sono stati utilizzati soprattutto per rimborsare i debiti e corrispondono all’incirca ai necessari 1,4 mia. di franchi per il programma d’incentivazione. Le prossime aste si terranno nel 2028 e 2034. Sarebbe possibile vincolare i ricavi al programma d’incentivazione e finanziare, così, la strategia in materia di banda ultra larga.

Questa soluzione avrebbe il vantaggio che i soldi che provengono dal settore telecomunicazioni finiscono nuovamente in tale settore. Tuttavia non è sicuro a quanto ammonteranno i ricavi provenienti dalle concessioni. Pertanto, l’obiettivo del potenziamento andrebbe adattato in funzione dei fondi a disposizione.

Se il programma venisse finanziato tramite il bilancio federale, ciò aggraverebbe la difficile situazione finanziaria della Confederazione, ma il Consiglio federale stima che questa opzione potrebbe trovare un maggiore consenso da parte della popolazione, in quanto ci sarebbe un dibattito politico.

Più per questioni di completezza viene presa in considerazione una sorta di «tassa per la banda larga», quindi praticamente un contributo di solidarietà dei clienti della fibra ottica, opzione però subito scartata in quanto difficilmente attuabile dal punto di vista politico. Gli introiti che potrebbero essere generati sarebbero anche troppo esigui rispetto al finanziamento necessario di 1,4 mia. di franchi entro un lasso di tempo utile. Se ai 1,5 milioni di abbonamenti FTTH si imponesse per sette anni una «solidarietà per la fibra ottica» di due franchi, si arriverebbe a soli 250 mio. di franchi. Sarebbe anche ipotizzabile che i cantoni e i comuni interessati partecipino al finanziamento.

Modelli d’incentivazione

In linea di principio, per la progettazione del programma d’incentivazione sono possibili due diversi modelli d’incentivazione: il modello di gap di sostenibilità economica e il modello gestore. È altresì possibile che vengano applicati entrambi i modelli e si integrino a vicenda.

Modello di gap di sostenibilità economica

In questo modello i progetti che hanno diritto all’incentivazione sono oggetto di una gara d’appalto. Le aziende private possono candidarsi per il progetto presentando un’offerta in merito all’ammontare delle sovvenzioni necessario. Questo per garantire che non vengano pagati contributi d’incentivazione troppo alti e l’assegnazione del progetto si svolga all’insegna della trasparenza e non sia discriminatoria. Proprietario della rete costruita è l’impresa che si aggiudica il progetto.

Modello gestore

Nel modello gestore la rete non viene costruita da un’azienda privata, ma da un comune, da una comunità di comuni o da un’azienda comunale. I progetti non sono oggetto di gara d’appalto, ma devono essere dichiarate le uscite e le entrate previste e bisogna esporre che sussiste la necessità di sovvenzioni. Proprietario della rete è quindi il comune, la comunità di comuni o l’azienda comunale.

Tuttavia, il proprietario comunale non opera direttamente sul mercato dei clienti finali, bensì mette a disposizione delle aziende di telecomunicazioni la rete (wholesale-only). Il proprietario può continuare a commercializzare direttamente la rete (modello di gestione comunale) oppure può incaricare un altro operatore di rete di provvedere alla gestione e alla commercializzazione (modello concessorio).

Vantaggi, opportunità e rischi dei modelli d’incentivazione; fonte: «Rapporto sulla strategia della Confederazione in materia di banda ultra larga»

Commento: questa è la posizione di Init7 per quanto riguarda la strategia in materia di banda ultra larga

Per evitare il divario digitale tra città e campagna, è necessario che anche le zone rurali, economicamente non redditizie, vengano collegate alla rete in fibra ottica. Poiché non ci si può aspettare dagli operatori di rete che questi investano in zone non redditizie, è inevitabile un sostegno finanziario.

Topologia di rete P2P

Il potenziamento tramite la topologia di rete P2P è l’unica topologia di rete accettabile, dato che soltanto in questo modo è possibile garantire tra i provider innovazioni tecnologiche e una competizione leale. Maggiori informazioni in merito nel nostro blog su P2P e P2MP e sul nostro sito web.

È auspicabile che il Consiglio federale escluda la topologia di rete P2MP (Point-to-Multipoint), nonostante secondo i calcoli fatti sarebbe di 400 milioni di franchi più conveniente. Le decisioni della COMCO, del Tribunale amministrativo federale e del Tribunale federale parlano una lingua chiara nella cosiddetta «controversia sulla fibra ottica».

Con il modello monofibra P2P tutti i competitor delle telecomunicazioni possono vivere abbastanza bene. In effetti, in quasi tutti i posti le infrastrutture FTTH sono realizzate secondo il principio P2P a 1 o 2 fibre. Questo corrisponde allo standard della «tavola rotonda sulla fibra ottica» adottato oltre 10 anni fa sotto la responsabilità della COMCOM che ha consentito una standardizzazione unica dei potenziamenti FTTH di tutti gli attori. Non c’è motivo per scostarsi da questo standard nelle zone sovvenzionate.

Finanziamento

Il finanziamento tramite le concessioni per la telefonica mobile si basa sul principio della speranza: non è chiaro a quanto ammonteranno gli introiti derivanti dalle concessioni. Se ammonteranno a meno dei necessari 1,4 mia. di franchi, ci sarà un gap finanziario e il potenziamento rallenterà. Ma non bisogna vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.

Riteniamo che il finanziamento dalla cassa federale sia la soluzione più ragionevole. Dopo tutto, dalla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni la Confederazione ha incassato ogni anno dividendi.

Tutte le altre proposte per il finanziamento sono inadeguate. Il Consiglio federale ha praticamente esso stesso eliminato la proposta di una «tassa per la banda larga» e l’incentivazione sussidiaria da parte di cantoni e comuni non sembra essere l’ultima parola in termini di saggezza, in quanto avremmo ancora l’attuale patchwork.

Modello d’incentivazione

Dal punto di vista di politica normativa, il modello gestore sarebbe più corretto di quello di gap di sostenibilità economica. Ma sarebbe anche molto più complesso. La nostra esperienza ci dice che le aziende per l’approvvigionamento energetico cantonali e comunali hanno in parte opinioni e requisiti molto individuali per la loro rete in fibra ottica. Pertanto, spesso il potenziamento è molto complicato. Per questo motivo riteniamo che il modello di gap di sostenibilità economica sia più ragionevole.

E ancora: per garantire che le sovvenzioni vengano utilizzate nel modo più efficiente possibile, riteniamo che sia più efficace se solo Swisscom riceva la sovvenzione.

A favore di questa ipotesi c’è il fatto che Swisscom, con la sua affiliata Cablex, ha una macchina ben avviata, con know-how ed esperienza, in grado di realizzare 300 000 collegamenti FTTH all’anno. Inoltre, si potrebbero sfruttare le economie di scala. I provider alternativi hanno approfittato dell’uniformità dell’accessibilità e potrebbero creare in pochissimo tempo offerte competitive per i clienti finali.

Invece, ogni progetto d’incentivazione individuale secondo il modello gestore avrebbe bisogno di un approfondito lavoro di pianificazione e di innumerevoli ore dedicate alle riunioni di coordinamento per realizzare un primo scavo di canalizzazione. Anche dal punto di vista dei competitor, le piccole reti individuali sono complicate, dovendo ritrattare ovunque. Per i provider che hanno un’esigua quota di mercato, spesso non vale la pena.

Se solo Swisscom ricevesse le sovvenzioni di 1,4 mia. di franchi, ovviamente ciò sarebbe soggetto a determinate condizioni:

  • Mandato di prestazione: ad es. entro il 2033 il 99% della popolazione ha l’FTTH, nel 2037 il 100%
  • Topologia di rete P2P con il modello a 1 o 2 fibre senza compromessi
  • Regolamentazione: la fibra ottica FTTH andrebbe regolamentata in tutta la Svizzera, affinché la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni che desidera il legislatore sia leale per tutti i provider

Regolamentazione

Ovviamente della regolamentazione delle infrastrutture delle telecomunicazioni non ne beneficerebbero solo le regioni periferiche sovvenzionate, ma l’economia nel suo complesso. Questo aspetto non è presente nella strategia in materia di banda ultra larga della Confederazione, pur essendo nel complesso equilibrata.

Emerge nuovamente il dilemma in cui si trova il Consiglio federale: da un lato occorre soddisfare il rendimento atteso dalla Confederazione in quanto azionista di maggioranza al 51% di Swisscom sotto forma di un dividendo ricorrente e costantemente elevato, dall’altro in quanto legislatore e regolatore deve fare gli interessi della popolazione e dell’economia svizzera con un servizio pubblico di fornitura di banda larga.

La critica che la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni decisa nel 1998 sia stata fatta con poco entusiasmo e quindi sia in gran parte fallita continua a essere giustificata e pertanto non ammutolirà così presto. Con la strategia in materia di banda ultra larga ora presente, il Consiglio federale ha la possibilità di correggere almeno alcuni errori commessi 25 anni fa nella liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni.

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