Carrier-grade NAT (CGNAT)
Gli indirizzi IPv4 stanno lentamente ma inesorabilmente esaurendosi, ma il successore IPv6 non è ancora stato implementato ovunque. Con Network Address Translation (NAT) e Carrier-grade Network Address Translation (CGNAT) sono state quindi sviluppate procedure per risparmiare indirizzi IPv4. Sebbene CGNAT sia relativamente diffuso, il metodo presenta alcuni svantaggi per gli utenti finali. Chiunque desideri fare qualcosa di più che navigare in Internet raggiungerà presto i limiti dell’accesso a Internet CGNAT.
Che cos’è un indirizzo IP?
JOgni dispositivo connesso a Internet ha un proprio indirizzo IP. Questo garantisce che i pacchetti di dati raggiungano il destinatario giusto. L’indirizzo IP è di fatto l’indirizzo postale su Internet.
Tuttavia, i dispositivi non hanno sempre lo stesso indirizzo IP. A seconda del provider Internet, o se si scollega il router dall’alimentazione per un certo periodo, vengono assegnati nuovi indirizzi IP a intervalli regolari.
Chi dipende da un indirizzo IP fisso (p.es. perché gestisce un proprio server), può richiederlo alla maggior parte dei provider Internet pagando un supplemento.
L’Internet Assigned Numbers Authority (IANA) è responsabile del pool globale di indirizzi IP. Coordina l’assegnazione degli indirizzi ai fornitori di servizi Internet. Poiché gli indirizzi IPv4 scarseggiano, ormai vengono commercializzati anche su piattaforme online specializzate.
Attualmente esistono indirizzi IPv4 e IPv6. Le due tipologie si differenziano per lo spazio di indirizzamento.
L’IPv6 sostituirà progressivamente l’IPv4
Gli indirizzi IPv4 esistono dagli anni Ottanta. Lo spazio di indirizzamento IPv4 comprende 32 bit, che corrispondono a 232, ovvero oltre 4 miliardi, di indirizzi IPv4 diversi. Quando fu sviluppato l’IPv4, non si poteva immaginare che un giorno sarebbero stati necessari più di 4 miliardi di indirizzi, ma già negli anni Novanta si profilava una carenza di IPv4.
L’IPv6 è stato sviluppato per questo motivo. L’IPv6 comprende 128 bit, che corrispondono a 2128, ovvero circa 340 sestilioni (un sestilione ha 36 zeri) di indirizzi IP diversi. L’IPv6 sostituirà progressivamente l’IPv4.
Ormai la maggior parte dei dispositivi moderni supporta IPv6. Tuttavia esiste ancora un gran numero di servizi a cui si può accedere solo tramite IPv4. Poiché IPv6 non è retrocompatibile, i due protocolli saranno utilizzati in parallelo fino al completamento della migrazione. Le statistiche sull’introduzione dell’IPv6 sono disponibili qui ad esempio.
Risparmiare indirizzi IPv4 con Network Address Translation (NAT)
ZNel frattempo si sta cercando di risparmiare indirizzi IPv4. Per tale ragione è stato sviluppato Network Address Translation (NAT). Con il NAT, diversi dispositivi utilizzano lo stesso indirizzo IPv4. Nel dettaglio funziona così:
gli indirizzi IPv4 vengono suddivisi in pubblici e privati.
L’indirizzo pubblico è l’indirizzo che si utilizza per accedere ad altre reti dalla propria rete privata, ovvero l’indirizzo usato per navigare in Internet. L’indirizzo IPv4 pubblico deve essere univoco e unico per garantire il traffico dati. Tutti i dispositivi collegati allo stesso router utilizzano il medesimo indirizzo IPv4 pubblico.
All’interno della rete privata, tutti i dispositivi connessi a Internet dispongono di un proprio indirizzo IPv4 privato. È sufficiente che sia univoco all’interno della propria rete privata, affinché il router possa inoltrare i pacchetti di dati al terminale giusto. Ciò significa che il vicino di casa può utilizzare gli stessi indirizzi IPv4 privati nella sua rete privata.
Il router assume la funzione NAT, vale a dire che «traduce» gli indirizzi privati in indirizzi pubblici e viceversa.
Con IPv6 non occorre più condividere gli indirizzi, poiché ce ne sono abbastanza per ogni terminale. La funzione NAT non è quindi necessaria con IPv6.

Risparmiare ancor più indirizzi IPv4 con Carrier-grade NAT (CGNAT)
Alcuni provider Internet non dispongono di un numero sufficiente di indirizzi IPv4 per fornire a ogni cliente un indirizzo IPv4 pubblico individuale. Per aggirare questo problema, ricorrono al Carrier-grade NAT (CGNAT).
CGNAT funziona secondo lo stesso principio di NAT, ma a livello del provider: gli indirizzi IPv4 privati di diversi clienti vengono tradotti in un indirizzo IPv4 pubblico. Più clienti condividono lo stesso indirizzo IPv4 pubblico. Gli indirizzi IPv4 privati dei terminali vengono tradotti due volte: prima in un indirizzo IPv4 privato per ogni cliente e poi in un indirizzo IPv4 pubblico per più clienti.
Un router NAT appositamente responsabile della traduzione assicura che i pacchetti di dati giungano al cliente giusto.

Con CGNAT l’utente finale è penalizzato
Sebbene CGNAT abbia il vantaggio di poter risparmiare indirizzi IPv4, la procedura presenta alcuni svantaggi per l’utente finale.
Da un lato, viola il cosiddetto principio end-to-end, in quanto i pacchetti di dati non fluiscono più direttamente dall’indirizzo IP del mittente all’indirizzo IP del destinatario (il principio non è rispettato già con NAT). Dall’altro lato, l’utente finale non riceve il proprio indirizzo IP pubblico. Ciò significa, per esempio, che non è possibile offrire un proprio servizio accessibile con un indirizzo IPv4 o gestire un proprio server o gateway VPN. Chi desidera fare qualcosa di più che navigare semplicemente in Internet, con CGNAT si scontrerà rapidamente con alcune limitazioni.
Anche Init7 è interessata dalla carenza di IPv4
Anche Init7 non dispone di indirizzi IPv4 illimitati e in passato ha acquistato più volte blocchi di indirizzi IPv4 sul mercato secondario. Tuttavia, negli ultimi anni il prezzo degli indirizzi IPv4 è aumentato notevolmente. Se nel 2014 i prezzi medi per indirizzo erano ancora compresi tra UDS 6 e 24, nel 2021 sono passati a USD 23-60 (maggiori informazioni qui).
Init7 offre il servizio CGNAT per i clienti privati con Easy7
Easy7 è la nuova alternativa più economica al bestseller di Init7, Fiber7. Il servizio si basa su IPv6 e CGNAT e viene fornito con un FRITZ!Box 5530 preconfigurato in modo completamente automatico. Easy7 è adatto a tutti coloro che non necessitano di indirizzi IPv4 fissi e non hanno bisogno di scegliere liberamente il router. Maggiori informazioni all’indirizzo https://www.init7.net/it/internet/easy7.